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Ogni corpo è un racconto e nelle storie di María Ospina Pizano sono i corpi a narrare ciò che accade alle protagoniste che li abitano. Il corpo atletico di una ex guerrigliera impegnata a ricostruire la sua vita in città, i corpi morbidi e schivi delle signorine del collegio, il corpo divorato centimetro dopo centimetro dalle pulci, il corpo anziano di Mirla e quello rassicurante della sua estetista. È nei corpi di queste donne, e nelle relazioni che intrecciano tra loro, che hanno luogo la lotta, il cambiamento, la faticosa conquista di uno spazio, il forte desiderio di una comunità. Sullo sfondo di una Bogotà caotica e attraversata da forti diseguaglianze sociali, la scrittrice colombiana - tradotta per la prima volta in Italia sceglie nell'universo delle relazioni femminili quelle più asimmetriche e inusuali per raccontare sei storie di donne che cercano di salvarsi le une con le altre, il più delle volte fallendo. Una raffinata geografia degli affetti, autentica e spietata, dove la cura e il senso di protezione si alternati all'ossessione e al tradimento, e dove il corpo femminile rivendica, e trova, nuove forme e nuove circostanze per essere raccontato.